Wacky Races - The Mean Machine




 Dati Kit
ModelloThe Mean Machine   
Produttore, scala
  
MPC, scala ~ 1/25
  
 Cenni storici
SoggettoThe Mean Machine - Dick Dastardly & Muttley
LivreaWacky Races - La corsa più pazza del mondo
Luogo e periodoHanna-Barbera, 1968
Cenni storici
Wacky Races (La corsa più pazza del mondo) è il titolo di una serie animata statunitense prodotta da Hanna-Barbera e Warner Bros che debuttò negli Stati Uniti nel 1968, ispirata al film La grande corsa di Blake Edwards. La serie venne trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980. Un gruppo di coloriti personaggi con altrettanto particolari autovetture, partecipa a una gara automobilistica a tappe itinerante per gli USA. Fra questi il cattivo Dick Dastardly con il copilota Muttley, che cerca battere gli altri concorrenti con una serie di stratagemmi che inevitabilmente gli si ritorcono contro, facendolo arrivare ultimo nonostante le elevate prestazioni della sua automobile, la «Mean Machine». Il successo della serie e dei protagonisti portò alla successiva produzione della nota serie spin-off a cartoni animati «Dastardly e Muttley e le macchine volanti». QUI è disponibile l'indimenticabile sigla iniziale della versione italiana, mentre a questo indirizzo si può trovare una lunga presentazione con la storia della serie e dei suoi protagonisti.

 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da kit
ColorazioneColori acrilici ad aerografo e pennello, invecchiamento a olio
TempisticheAgosto-Settembre 2024
Ambientazione
  
Su basetta autocostruita  

 Note
In ricordo di mia cugina Susan Dodge, che avrei voluto potesse vedere questo kit realizzato.

 Foto del soggetto originale




 W.I.P. - La costruzione del modello


Il kit MPC 935 è una ristampa del kit originale creato nel 1969 dal produttore americano, sull'onda del successo della serie animata
. Come si capisce dalla box-art, ripresa da quella originale, si tratta di un classico "snap-tite" ovvero un giocattolone tutto divertimento con cui i ragazzini potevano montare il mezzo molto rapidamente e giocarci subito, magari per una sfida con altri mezzi della stessa serie.
Quindi un kit non propriamente dedicato ai "modellisti", ma a cui non ho saputo resistere quando l'ho trovato in offerta n USA per poco più di 10€. Mi ripropongo di migliorarlo rendendo l'auto più rispondente possibile a quella che sfrecciava nella serie animata.


Il contenuto della scatola è composto essenzialmente da 2 stampate. Entrambe sono in plastica gialla, ma una è colorata di un violetto cromato improbabile che vorrebbe rappresentare il colore viola del mezzo. Molto apprezzabile la proposta della grafica in doppio formato, adesivo e decal, che mostra attenzione anche all'eventuale applicazione modellistica.

Il primo passaggio è senz'altro rappresentato dalla pulizia dei pezzi, soprattutto nelle parti che poi andranno incollate (cosa non prevista per questo kit), dove è necessario eliminare la cromatura. L'assemblaggio delle ruote prevede un sistema a incastro per gli assi, che vanno sistemati in sede prima di chiudere le due metà della carrozzeria. Questo comporterà qualche problema in fase di verniciatura, ma pazienza. Nella foto a destra gli stessi pezzi dopo la "primerizzazione" sommaria, ovvero dopo aver steso rapidamente il primer a bomboletta per ottenere un fondo che offra un aggrappaggio migliore al colore successivo.



Trattandosi di "giocattolone", il kit offre incastri pensati per un assemblaggio senza colla e quindi abbastanza abbozzati e decisamente poco precisi. Volendo invece affrontare il kit con un approccio modellistico, ad esempio eliminando con lo stucco l'ampia e notevole linea di giunzione orizzontale tra i due pezzi di cui è composta la carrozzeria, è necessario prendere qualche accorgimento. Infatti, gli incastri non sono ottimali e l'allineamento va "incentivato".

Chiaramente, per rendere le fiancate lisce, sono necessarie diverse fasi di levigatura, stuccatura, rifinitura, ecc.
Le "pinne dorsali", che è la definizione migliore che mi viene per le superfici verticali di questo bolide, sono un capitolo a parte e vanno mascherate con un po' di attenzione, dopo aver steso il giallo. Per le mascherature ho utilizzato un curvilineo con cui ho sagomato il normale nastro per mascheratura.



Gli interni sono molto semplici e necessitano solo di colore. Consiglio di eliminare i riscontri ad incastro all''interno della fusoliera e di incollare il blocco degli interni con una goccia di colla vinilica, perché questo metodo consente un inserimento più preciso (e all'occorrenza reversibile).
Diverso il discorso per la parte finale del potentissimo propulsore a razzi, composta da diversi pezzi a incastro, inclusi 8 getti piccoli e quello grosso centrale.
Questo il risultato parziale dei vari pezzi.
Di seguito le foto della vettura assemblata e lucidata in attesa di decal e lavaggio a olio.



Le decal sono semplici e ben stampate, su un supporto sufficientemente fino.


Capitolo a parte necessita la preparazione dei due protagonisti principali della serie, ovvero Dick Dastardly & Muttley. I due personaggi sono forniti entrambi in due metà che, una volta unite offrono le sagome gialle. Entrambi gli accoppiamenti lasciano molto a desiderare e necessitano di un po' di lavoro con il cutter per livellare i notevoli scalini. Una volta finito il risultato è tutto sommato piacevole e sufficientemente dettagliato per consentire una colorazione abbastanza convincente, considerato che si tratta di un cartone animato. Il lavaggio a olio ha consentito di aumentare un po' la percezione del dettaglio, che alla fine salta fuori.


Alla fine ho deciso che la finitura di tutto quanto sarà opaca, perché ritengo che sia il modo più fedele di riprodurre un fotogramma dei cartoni animati della fine anni '60, quando non venivano nemmeno utilizzate luci e ombre (guardare per  credere). 



Quale può essere il modo migliore per dare una giusta ambientazione a questa vettura?
Certamente su strada, magari una delle tipiche rotte del selvaggio west. Una delle caratteristiche che meglio ricordo è che i due mattacchioni difficilmente (o mai) riuscivano ad arrivare al traguardo e quindi ho pensato di rappresentare la Mean Machine a un metro dalla linea d'arrivo tracciata al "Traguardo del Cactus", in attesa che capiti qualcosa che impedisca loro inesorabilmente di attraversarlo. E direi che in un'ambientazione simile non può mancare un tipico cespuglio rotolante, che ho scoperto chiamarsi "tumbleweed", in italiano "rotolacampo".
Sotto a sinistra il progettino e a destra il risultato.



Per concludere, un lavoretto di un paio di settimane, ma veramente poche ore effettive, che mi ha molto divertito e mi ha anche consentito di aggiungere un dioramino particolare alla prossima esposizione del Club M+ Trentino e solleticare anche l'interesse di chi non è appassionato di soggetti militari.






© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino

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