FIAT 634 N II serie


 Dati Kit
ModelloFIAT 634 N II serie Autocisterna
Produttore, scala
  
GB Modelli, scala 1/72 interamente in resina
  
 Cenni storici
Soggetto autocisterna trasporto acqua
Forza, livrea Deutsche Afrika-Korps (ex Regia Aeronautica)
Luogo e periodo Africa settentrionale, 1942
Cenni storici
Il Fiat 634 era un autocarro pesante prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali, soprannominato Elefante per le sue dimensioni. Si basava su un autotelaio a due assi, con trazione posteriore, ruote gemellate e cabina arretrata. La prima serie 634 N (= Nafta) fu lanciata nel 1931, mentre la seconda serie (o N1) entrò in produzione nel 1933 con un motore più potente e linee meno spigolose. ll FIAT 634 ebbe un buon successo a livello europeo negli anni '30, perché fu il primo ad offrire ruote tipo "artiglieria" (con un mozzo centrale), impianto elettrico a 24 volt e cuccetta per l'autista su lunghi percorsi. Il soggetto del modello è basato su un'unica foto esistente, che mostra un veicolo in carico al Deutsche Afrika-Korps, proveniente dalla Regia Aeronautica.
  
 Realizzazione
Produzione realizzato da scatola con autocostruzioni (manicotti, portapacchi, decal, ...)
Colorazione Colori acrilici a pennello e aerografo
Tempistiche 15 ore | febbraio-marzo 2016
Ambientazione
  

  
 Note
Un ringraziamento all'amico Giorgio Brigà (GB Modelli) per il supporto
  
 Foto soggetto originale




 W.I.P. - La costruzione del modello

Come mi capita spesso, per la scelta del modello mi lascio attrarre da una foto e in questo caso si tratta di un soggetto un po' particolare, almeno per come si presenta. Come si vede dall'immagine sopra, il veicolo era  adibito al "trasporto acqua" e riportava sulla cisterna la scritta in italiano della Regia Aeronautica, ma i militari che lo stavano utilizzando e la palma apposta successivamente sulla portiera dimostrano che si trattava di un mezzo in carico alla Deutsche Afrika-Korps. Il periodo è probabilmente il 1942 e si nota che una nuova mimetica è stata aggiunta sopra al precedente giallo mimetico (più chiaro), mascherando la scritta sulla cisterna, per concludere poi il lavoro applicando la palma bianca sulla portiera. È presumibile che il camion fosse anche stato dotato di targa tedesca.

Il kit per realizzare questo veicolo italiano è il GB Modelli 72023 "FIAT 634 II serie Cisterna" in scala 1:72, interamente in resina.

Non ho esperienza di lavorazione della resina, se non per un piccolo Nieuport che feci molti anni fa e quindi sono un po' intimorito da tutti questi pezzettini che mi si sono presentati una volta aperto il sacchetto. Spero di riuscire a tirarne fuori qualcosa di passabile, seppur applicando le mie tecniche da aeroplanaro.


Devo dire che non ho incontrato particolari difficoltà fino ad ora e la resina si lascia lavorare senza alcun problema sia con il cutter, sia con la carta abrasiva (con la dovuta cautela per non respirarsi la polvere). Sono riuscito ad assemblare buona parte dei pezzi e ora il mezzo si presenta così.





Ho dato una bella lavata a tutti i pezzi con sapone neutro e uno spazzolino da denti. Poi ho fatto una prova con il giallo mimetico 'regio' e ho iniziato la fase di verniciatura applicando un preshading con un marrone scuro.




Prima di proseguire con la verniciatura ho dovuto aggiungere alcuni dettagli specifici per questo camion, perché evidentemente i nuovi teutonici proprietari del mezzo lo hanno voluto "full optional" e "super lusso" (non sia mai!).  Infatti, osservando attentamente l'unica foto, si notano tutta una serie di particolari che non sono mai presenti tutti assieme in nessun'altra foto del mezzo.















Quindi, se voglio riprodurre in modo abbastanza fedele "questo" mezzo, devo aggiungere:

- portapacchi sul tetto (con montanti in metallo e passanti in sprue filata)
- maniglie sopra alle portiere (con filo metallico)
- maniglie laterali (recuperate da vecchi kit)
- specchi retrovisori (con sprue filata e acetato)
- fari all'acetilene (arrivati dal gentilissimo GiorgioBis)
- indicatori di ingombro (sprue filata)
- manicotti supplementari (sprue e maniglia in filo metalico)

In compenso non capisco perché manchi la scaletta, che ovviamente io avevo già attaccato con cianoacrilica e ora devo staccare.


Di seguito alcune fasi di lavoro sulla cabina di guida, destinataria della maggior parte degli optional.













Aggiunte le maniglie superiori e i montanti del portapacchi:












Aggiunti i fari all'acetilene e i passanti del portapacchi:












Finito il portapacchi e aggiunte le maniglie laterali:

Gli specchietti retrovisori e le aste d'ingombro arriveranno più avanti, altrimenti durerebbero troppo poco nelle fasi di verniciatura.

Proseguo con gli interni: dopo aver fatto alcune prove di accoppiamento dei pezzi a secco, ho già capito che non si vedrà assolutamente nulla all'interno della cabina, ma visto che l'ottimo kit propone alcuni dettagli interni, ho deciso di montarli e dipingerli con tinte volutamente contrastate, oltre ad applicare un lavaggio ad olio.




Una volta montato, con la giusta illuminazione da dietro (cosa che sarà impossibile una volta montata la cisterna) si riesce a vedere qualcosa.
Nella foto a sinistra si nota che ho ricreato anche i pannelli interni alle portiere, con le maniglie di apertura realizzate con filo metallico.





I lavori sono proseguiti con l'applicazione della nuova mimetica DAK che era stata sovrapposta a quella precedente della Regia Aeronautica. Il color sabbia è più scuro e le strisciate con ogni probabilità color verde. Ho cercato di riprodurre il più fedelmente possibile l'andamento della livrea come da fotografia.
Ora il modello è "futurizzato" e pronto per ricevere le decal.







Ho applicato le 6 decal senza alcun problema e sono passato a lavorare sui dettagli della cabina.

Per prima cosa ho creato i vetri laterali e il parabrezza, utilizzando dei ritagli di acetato dello spessore che ritenevo più corretto. Sui due vetri del parabrezza ho applicato del nastro di carta sagomato con la forma del raggio d'azione del tergicristallo. In questo modo cerco di ottenere l'effetto sporco con il successivo passaggio ad aerografo con un color sabbia molto diluito.
















Il passaggio successivo all'applicazione dei vetri è stato l'insabbiatura, ottenuta con delle velature ad aerografo di un misto molto diluito di color sabbia e trasparente opaco. In questo modo si ottiene anche un'armonizzazione della livrea e delle decal.
Per riprodurre gli specchietti retrovisori mi sono basato sulla foto originale e ho utilizzato (qui qualcuno scoppierà a ridere) degli spezzoni delle molle che venivano utilizzate nei dischetti da 3,5". La sezione mi sembra adatta alla scala 1:72 e si riescono a gestire molto bene anche le piegature.
Lo specchietto vero e proprio è una fetta di uno scarto di sprue che tempo fa avevo pensato di tenere nella banca dei pezzi utili
 (della serie "non si butta via niente").
Anche le aste d'ingombro sono realizzate con le stesse molle e la pallina rossa non è altro che colla vinilica.
I tergicristalli sono realizzati con sprue filata; nella foto macro sembrano un po' sovradimensionati, ma a occhio nudo quasi non si vedono.
Sulla portiera destra si nota una colatura del colore verde, che ho deciso di non correggere, perché secondo me dà un tocco di realismo in più.
















A questo punto la grossa (ma piccolissima) autocisterna si presenta così, impolverata ad aerografo, ma in attesa di ricevere un'ulteriore sporcatura con i pigmenti e una basetta adeguata.






Come giustamente notato da Fabrizio, amico del forum ModellismoPiù, i vetri laterali (che ho fatto abbassati) erano di uno spessore eccessivo, che mi sembrava giusto a occhio nudo, ma dopo le foto mi sembra decisamente sproporzionato. Quindi ho deciso di sostituirli con dell'acetato più fino.
Nella foto a sinistra sotto si vede la differenza tra i vetri nuovi (in basso) e quelli vecchi. 
Ora i nuovi vetri sono al loro posto e il risultato è decisamente migliore.




Finita la costruzione dell'autocarro, è ora di pensare dove posizionarlo.
La mia pigrizia nella realizzazione di diorami è ben nota, ma questa volta non me la sento di mettere l'autocisterna su una stampa di carta adesiva, sopratutto perché ho intenzione di insabbiare un po' il modello. Quindi ho cercato in rete una foto ispiratrice usando come chiave di ricerca "strada africa settentrionale". Mi sono subito imbattuto nella foto giusta, pubblicata sul sito dell'archivio Senato:


Per la base ho utilizzato un avanzo di fugante per piastrelle, mescolato con acqua, colore sabbia acrilico e colla vinilica; lo ho tenuto più liscio nella parte carrabile, mentre per la parte fuori dalla strada ho aggiunto della sabbia di mare.
Per i sassolini ho recuperato delle schegge di una roccia bianca che ho trovato sul ciglio di una strada. Si tratta di una roccia abbastanza comune dalle mie parti, bianca e con parecchi cristalli di dolomite che la fanno luccicare al sole. Le schegge sono facili da spezzare e quindi è stato altrettanto facile dare le forme giuste per ricomporre un ambiente simile a quello della foto.
Ecco qui le foto durante la realizzazione, con la base ancora umida:



Per ottenere l'effetto della polvere o sabbia attaccata al veicolo ho utilizzato un colore "sand" acrilico della ModelMaster. Si tratta dello stesso colore utilizzato per il terreno del diorama, che poi ho dato ad aerografo anche sulle pietre e sul mezzo, insistendo particolarmente sulle parti basse.
Alla fine ho completato l'opera con dei pigmenti di colore simile, mentre sulle pietre ho utilizzato un pigmento di un giallo un po' più saturo della sabbia, per dare dei colpi di luce a simulare il sole battente.
Certamente non si tratta di un risultato all'altezza di certi capolavori che si vedono, ma da aeroplanaro mi accontento e mi sono divertito con questo kit a esplorare un mondo che conoscevo poco.
Ed ecco come si presenta l'autocisterna una volta posizionata e "insabbiata" assieme al resto. 








Come suggerito da alcuni amici, mi sono procurato un figurino e sto provando a utilizzarlo per completare la scenetta. Il figurino è un gentilissimo dono dell'amico Kicco64, che mi ha offerto un motociclista del kit Italeri 6121 "German motorcycles". Il soggetto sarebbe sulla moto, con un piede a terra e uno sulla pedalina destra, e sta osservando con il binocolo. Secondo me è perfetto per essere posizionato a bordo strada con un piede su uno dei sassi che delimitano la carreggiata.
Ma qui sorgono i problemi.
Innanzitutto non ho alcuna pratica di figurini, ma cercherò di fare quacosa di guardabile.
Il figurino è piccolissimo e la qualità è abbastanza bassa, almeno secondo me.
Il motociclista ha sulla spalla un fucile e sulla schiena una grossa sacca e una borraccia, entrambe incompatibili con un autista che è appena smontato dal mezzo per prendere una boccata d'aria e dare un'occhiata intorno. Quindi ho pensato di provare a eliminare questi inutili accessori, forse sopravvalutandomi, visto le dimensioni ridotte e la plastica che non è lavorabile e tende a fare riccioli ad ogni tentativo. Comunque in qualche modo ho fatto.
Qui di seguito alcune foto durante la lavorazione, dopo aver tolto il fucile (peraltro con forma solo abbozzata)





Qui al figurino sono stati tolti tutti i carichi ed è stato primerizzato.



Qui il figurino dipinto e lucido, in attesa della colorazione a olio per dare luci e ombre.




Ho finito il figurino e non sono molto soddisfatto. Per me è stata la prima volta e mi rendo conto che bisogna studiare molto di più per ottenere qualcosa che mi piaccia. 
Ho studiato le divise DAK e mi sono perso a cambiare colore per i lacci, per la pelle delle scarpe, ma alla fine in 1:72 questi dettagli si vedono solo negli ingrandimenti.
Vuoi per le piccolissime dimensioni in 1:72, vuoi per la bassa qualità del figurino, che per di più ho dovuto pesantemente modificare, diciamo che lo tengo perché visto a occhio fa la sua "figurina": per essere un motociclista in sella alla propria BMW, direi che si è adattato abbastanza bene a fare l'autista che scruta l'orizzonte con il proprio binocolo per capire cosa gli riserva il futuro.

Con l'aggiunta del figurino-ino-ino posso considerare conclusa l'ambientazione del mio FIAT Autocisterna. Di seguito le foto da diversi punti di vista.





Infine ho deciso di provare ad ambientare l'autocisterna nella zona dove era effettivamente oprativa nel 1942. Ho solo eliminato lo sfondo bianco per sostituirlo con una foto scattata in Libia. Chiaramente il modello non è stato minimamente modificato.










© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino