Kenworth W900 Aerodyne 1976

 Dati Kit
ModelloKenworth W900 Aerodyne   
Produttore, scala
  
Revell USA, scala 1/25
  
 Cenni storici
SoggettoKenworth W900 Aerodyne
LivreaAzzurro metallizzato con grafica standard bianca
Luogo e periodoNew York, 1976
Cenni storici
La Kenworth Truck Company è un'azienda statunitense costruttrice di automezzi pesanti, con base a Kirkland, Stato di Washington, nei dintorni di Seattle. L'azienda fu fondata nel 1923 da Harry W. Kent e Edgar K. Worthington, dai cui cognomi deriva la denominazione societaria. Inizialmente costruttore di autocarri alcuni anni dopo iniziò anche la fabbricazione di autobus, prodotti fino al termine degli anni cinquanta. La Kenworth dal 1945 fa parte del gruppo Paccar e ha impianti di produzione a Renton (Washington), a Chillicothe (Ohio), a Sainte-Thérèse (Québec), Victoria (Australia) e a Mexicali (Messico). Molto interessante la pagina web aziendale dove sono raccontati i primi 100 anni dell'azienda.
Il Kenworth W900 è un autocarro con cabina convenzionale (motore anteposto alla cabina) introdotto nel 1956 e pensato principalmente per l'uso in autostrada. Questa soluzione è identificata con la "W" in omaggio a Worthington, uno dei due fondatori di Kenworth, a differenza della soluzione COE (cabin over engine) identificata dalla "K" in omaggio a Kent. La versione a cabina allungata W900A (Aerodyne) lanciata da Kenworth nel 1976 fu la prima con tetto rialzato e presentava anche una doppia finestra lucernario nella parte frontale.

 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da kit con aggiunta di dettagli
ColorazioneColori acrilici ad aerografo e pennello, invecchiamento a olio
TempisticheAgosto 2023 - Febbraio 2024
Ambientazione
  
Su basetta autoprodotta  

 Note
Ho deciso di realizzare questo kit in occasione del centenario di Kenworth.

 Foto del soggetto originale


 W.I.P. - La costruzione del modello

Questa volta vado decisamente fuori dalla mia comfort zone con un soggetto abbastanza inusuale per la mia produzione, non tanto per il tipo di soggetto, ma per le dimensioni decisamente fuori dal mio standard. Il "colpevole" per tutto questo è l'amico Stephane Thierry, che a un certo punto mi si è presentato (grazie!) con lo scatolone Revell di una motrice da 18 ruote decisamente yankee per forme e dimensioni di oltre 32cm.
Il kit è il Revell 85-1507, prodotto dalla sede americana dell'azienda nel 1982. 
Il box ha il classico formato made in USA, non molto grande, ma sviluppato in altezza. Le stampate sono bianche (a parte quelle cromate e trasparenti) e di una plastica dalla consistenza che la rende abbastanza facile da lavorare. Le istruzioni sono dettagliate e apprezzo sempre l'abitudine della Revell Inc. di indicare il nome dei componenti rappresentati dai pezzi.
Il kit è un compromesso tra un giocattolone e un modello, in quando a una buona presenza di dettagli si associa la possibilità di assemblaggio in modalità "snap kit", senza colla. Questo comporta che per ottenere un modello realistico è necessario lavorare un po' in modo diverso da quello proposto, ad esempio togliendo tutti i riscontri prima di incollare le parti.




Le prime ore di lavorazione sono state dedicate alla separazione dei pezzi e alla loro pulizia. Infatti, nonostante le stampate non presentino difetti da stampa, è molto evidente la linea di giunzione degli stampi, che bisogna rettificare se non si vuole che il modello perda di realismo. Qui sotto le foto della prima fase di assemblaggio del telaio.


Non vedevo l'ora di dare un po' di colore a questa plastica bianca abbagliante e in effetti ora riesco perfino a vedere i dettagli, che per uno snap kit non sono niente male. Certamente saranno da valorizzare con un lavaggio.


La parte posteriore del telaio, così come si presentava, era un po' spoglia e quindi ho deciso di riprodurre quelli che credo siano dispositivi pneumatici e i relativi tubi con i manicotti, tutto creato con materiale di recupero, come si vede dai colori variegati. Una volta installato il tutto, l'aspetto è un po' più realistico, sebbene manchi ancora un lavaggio a olio per l'invecchiamento.


Il motore CAT 3406C era un diesel da 6 cilindri per 14,6 Litri di cilindrata e 347KW (465CV). Il kit offre un monoblocco comprendente il cambio, il tutto con un buon dettaglio, inclusa la scritta in rilievo sulla testata.
Dopo aver assemblato i 7 pezzi che compongono il motore, ho iniziato con un giallo di base.


Poi ho dato i colori alle diverse componenti, basandomi su foto di trattrici d'epoca, per poi passare un po' di drybrush con un grigio medio, che ha contribuito a evidenziare i bei dettagli del motore.


La fase finale ha riguardato l'applicazione di decal (recuperate dalla manca decal) sui filtri, l'aggiunta di alcuni tubi nelle posizioni più in evidenza (sempre basandomi su foto del cofano motore) e un lavaggio a olio abbastanza pesante.



Passando agli interni, il kit offre un pannello frontale del cruscotto con un ottimo dettaglio. I tachigrafi sono ben definiti e in rilievo e questo consente di dipingerli con una certa facilità, dipingendo prima il fondo nero e successivamente il bordo cromato e le lancette con il bianco. Nei due strumenti grandi centrali si leggono perfino i numeri delle miglia orarie.
Visto che ho deciso che dipingerò la carrozzeria in blu, ho deciso anche di inserire dettagli dello stesso colore anche negli interni, come la fascia centrale dei sedili in pelle, i rivestimenti delle portiere e il volante. Il logo KW sul volante non era fornito nelle decal, ma ho deciso di aggiungerlo io con una semplice stampa.


Per rendere gli interni più vissuti, ho scaricato dalla rete alcune pubblicazioni storiche del 1976. Sul sedile del passeggero trova posto un'immancabile mappa stradale "NewYork THRUWAY", mentre sul letto sono appoggiati una copia del "The Washington Post" che riporta in prima pagina la notizia dell'endorsement di Jimmy Carter per le elezioni che poi lo portarono alla Casa Bianca. Non possono poi mancare un paio di copie di "Overdrive", ovvero "The voice of american Trucker", la rivista per eccellenza del camionista yankee. Completeranno l'allestimento un paio di poster a tema da appendere alle pareti.



Ho aggiunto le grandi vetrate e poi inserito gli interni finiti nel grande guscio dell'abitacolo e l'operazione non mi ha dato alcun problema, trattandosi di uno snap kit.

Quindi sono passato alle prime mani di colore alla carrozzeria. Infatti ci vorranno parecchie passate per raggiungere una verniciatura convincente per questo mezzo. Innanzitutto, ho creato con vari miscugli un colore carta da zucchero che mi piacesse e poi ho anche aggiunto una punta di pigmento argento, per ottenere un colore metallizzato, Il risultato mi convince abbastanza, anche se non è ancora lucido come dovrà essere una volta finito. Tra una mano e l'altra, passo la stoffa abrasiva da 12.000 bagnata per mantenere le superfici più lisce possibili.



La tipologia "snap kit" ovviamente ha dei risvolti negativi, in quanto le parti progettate per consentire un montaggio senza colla rendono il kit un giocattolone e necessitano quindi di una lavorazione aggiuntiva. nella prossima foto si nota che sul retro della cabina ci sono due notevoli fessure: quella in alto serve per bloccare gli interni nell'abitacolo, mentre quella in basso per fissare la cabina al telaio. Quindi non resta che stuccare il tutto.


Purtroppo, le fasi successive all'ultimazione della cabina sono state molto spezzettate e questo ha fatto sì che mi sia dimenticato di fotografare i diversi passaggi relativi all'assemblaggio. Quindi non posso che raccontare brevemente quanto ho fatto.
L'inserimento delle vetrate e dell'allestimento interno nella cabina non mi ha creato alcun problema e l'incastro è andato bene. Chiaramente, anche le pareti interne della cabina e delle portiere vanno colorate.
L'accoppiamento della cabina con il telaio non crea problemi ed è sufficiente allargare leggermente i lati. È solo opportuno nascondere l'incastro che resta comunque poco visibile sotto ai filtri dell'aria laterali.
Le decal sono un misto di piacere e sventura. Se si ha l'accortezza di ritagliarle a filo, le misure sono ottime e combaciano molto bene con i dettagli del kit. La nota dolente riguarda il fatto che sembra quasi che non abbiano adesivo e questo fa sì che, nonostante una decina di passate di ammorbidenti di marche varie, non si adattano ai rivetti e ai recessi della superficie. Nemmeno praticando incisioni con un bisturi. Non mi resta che convivere con il problema, a malincuore, perché la qualità finale del kit ne risente parecchio.
Altra nota dolente sono le parti cromate, ben fatte, ma con i segni della sprue evidenti in diversi punti.



La fase finale di dettaglio ha comportato la creazione delle tubazioni per il collegamento tra la trattrice e il rimorchio. Per fare questo, ho riprodotto un pannello sul retro della cabina, che ho copiato da foto di un soggetto reale. In questo kit è fondamentale aggiungere questi dettagli, perché riempiono il vuoto innaturale lasciato dal kit. Come è facile intuire, ho creato i tubi con del filo metallico arrotolato attorno a un pezzo di sprue e ho aggiunto i manicotti con dei pezzettini di guaina di filo elettrico.


Un altro dettaglio che forse si nota meno, ma che non fa male riprodurre è la leva di sblocco del rimorchio, anch'essa totalmente assente nel kit. In questo caso ho dovuto ricorrere all'autocostruzione multi-materiale, con pezzi di recupero e filo di rame. La forma non è perfetta, ma mi accontento.




Un altro dettaglio che ho voluto prendere in esame è la targa. 
Il kit offre le decal per riprodurre delle belle targhe degli stati di Alabama, Louisiana, Massachusetts e New York. 
Sebbene le targhe siano stampate su lamierino dallo spessore limitato, l'effetto "sticker" della decal sul mezzo non mi piace e quindi ho deciso di riprodurre la lamiera con la solita stagnola e quindi di attaccare quella al mezzo.






Dopo un lavaggio leggero a olio, per evidenziare le incisioni e dare un po' più di realismo alle parti cromate, ho parcheggiato il grosso mezzo su una basetta minimalista che riproduce una tipica porzione di carreggiata con parcheggi (e che nella tua vita precedente era il frontalino di un cassetto).




Posso quindi dichiarare concluso questo modello, che celebra i 100 anni di attività della Kenworth. Ringrazio nuovamente l'amico Stephane per avermi voluto regalare questo kit.


© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino