Modello | MiG-29A | |
Produttore, scala | Revell, scala 1/72 | |
Cenni storici | ||
Soggetto | 01 | |
Forza, livrea | Ukrainian Tridents | |
Luogo e periodo | Minot Air Expo 1992 - North Dakota USA | |
Cenni storici Nel maggio del 1992, due Fulcrum della neonata Repubblica d'Ucraina furono disassemblati e inviati in Canada a bordo di un Antonov 124. La missione aveva l'obiettivo di partecipare alle celebrazioni del centenario dell'immigrazione ucraina in America e anche di celebrare la recente autonomia dall'Unione Sovietica. Per questo, oltre ad avere i colori della bandiera ucraina, ne riportavano il nome sulla parte anteriore della fusoliera. Si trattava di un MiG-29A e di un MiG-29UB, che, una volta atterrati alla Namao Air Base di Edmonton, furono riassemblati in soli 2 giorni ed effettuarono il primo volo nordamericano il 16 maggio 1992. In seguito parteciparono a 19 eventi in Canada e Stati Uniti, tra cui il "Minot Air Expo 1992" in North Dakota, dove furono fotografati da Craig Maas, che ringrazio per aver messo a disposizione le foto nel suo blog. I due colonnelli piloti Volodymayr Kandaurov e Nykolay Kovalo non avevano effettivamente velleità di considerarsi una vera e propria pattuglia acrobatica e infatti non si erano dati alcun nome. ll nome "Ukrainian Tridents" fu assegnato informalmente dopo che una rivista aeronautica canadese intitolò un articolo "Tridents on tour", riferendosi allo stemma nazionale sulla deriva del MiG. Per quanto riguarda il velivolo, il MiG-29 (codificato dalla NATO come "Fulcrum) è un caccia da superiorità aerea russo prodotto dalla Mikoyan-Gurevich. Si tratta di un bireattore dalle grandi prestazioni, ma dalla scarsa autonomia, progettato fin dai primi anni settanta, per entrare in servizio nel 1983. E' stato poi esportato ed è tuttora in servizio in molti paesi. | ||
Realizzazione | ||
Produzione | Realizzato da scatola con piccole autocostruzioni | |
Colorazione | Colori acrilici ad aerografo e pennello | |
Tempistiche | Gennaio-Aprile 2021 | |
Ambientazione | Basetta autocostruita | |
Foto del soggetto originale | ||
W.I.P. - La costruzione del modello | ||
Il
kit non credo sia propriamente il migliore per realizzare un MiG-29, in
quanto si tratta della ristampa italiana di un vecchio kit di fine anni
'80, stampo ACE e ristampa Revell. Faceva parte della raccolta della
DeAgostini "Aerei da Combattimento", di alcuni decenni fa. In questa foto le istruzioni e una foto della prima uscita, che ho recuperato dalla rete, perché non trovo più la mia (ma prima o poi salterà fuori). Lo
stampo non è eccezionale e gli interni sono disarmanti, ma i dettagli
sono in negativo e tutto sommato non mi sembra male (certo meglio degli
Amodel a cui sono abituato). Di seguito le stampate. Dopo aver iniziato a esaminare le stampate, posso confermare che gli interni sono un po' sotto al minimo sindacale e dovrò inventarmi qualcosa per accontentare un po' l'occhio a canopy chiuso, pur restando nella mia modalità "easy". La
prima modifica che ho dovuto apportare riguarda le due grosse bugne
presenti su entrambi i lati della fusoliera, subito dietro al cockpit,
all'altezza delle griglie. Infatti sull'esemplare ucraino queste non sono presenti e quindi le ho dovute asportare. Di seguito le foto prima e dopo l'intervento. Come
già notato, il seggiolino è l'unica parte a restare decisamente in
vista nell'abitacolo e quello del kit è desolante. Quindi l'amico Guido
"tapiro" si è gentilmente offerto di donarmi il secondo seggiolino di un
kit Zvezda che prevede la possibilità di fare anche il biposto. Ecco qui il seggiolino Zvezda (a sinistra) e quello Revell (a destra). Ho montato e colorato l'ottimo seggiolino Zvezda a cui ho anche
applicato un pesante drybrush, perché altrimenti il colore nero tende a
spegnere ogni forma. Ho aggiunto le due consolle laterali inesistenti, utilizzando pezzi di sprue avanzati. Per quanto riguarda la strumentazione, il kit forniva la decal del pannello frontale, che si è disintegrata al contatto con l'acqua. Quindi sono ricorso a un'operazione di taglia/incolla con vecchi avanzi di decal di cockpit. Il risultato, che nella mia idea dovrebbe "accontentare l'occhio", è questo. Chiuse le semifusoliere, ecco le prime evidenze sui limiti di questo kit vintage.
Servirà una grande quantità di stucco e di pazienza per renderlo guardabile ... Dopo
mille levigature e stuccature a ripetizione, ho deciso di incollare il
canopy per procedere alla primerizzazione, perché non ne posso più. Nel forum www.modellismopiu.it dove ho mostrato passo passo questa realizzazione, mi è stato giustamente fatto notare da un amico che le saracinesche superiori del kit sono errate, perché stampate al contrario. Inoltre, le saracinesche sono sempre chiuse ad aereo fermo, come potevo anche notare da questa foto ravvicinata del mio soggetto. Visto che i margini di lavorazione sono molto ridotti, ho pensato di risolvere con un materiale che ho già usato con soddisfazione per l'AB-41: la stagnola del tappo del prosecco (sempre la stessa bottiglia, non pensate male!). Una volta ritagliato a misura e incollato dovrebbe consentirmi anche di simulate le lamelle chiuse. Questo il soggetto dopo una prima passata di primer per trovare i mille difetti delle stuccature. Si nota l'abitacolo finito con una decal nella parte
posteriore, per riprodurre i tantissimi tasti sotto al canopy. Qui alcune foto del preshading, dove si vede che ho aggiunto anche l'APU, creata con uno spezzone di sprue sagomato a caldo. Ed ecco di seguito i vari passaggi per la verniciatura della livrea, un po' complessa, ma neanche tanto. Ora mancano i vari ritocchi e una bella lisciata con la carta abrasiva 12000.
Se qualcuno volesse cimentarsi nella riproduzione di questo soggetto particolare, gli potrebbe essere utile sapere quali colori ho utilizzato, dopo attente ricerche. Più vado avanti con questo kit e più mi rendo conto che non riesco proprio a stabilire un feeling. Ero partito con tutte le migliori intenzioni di tirarne fuori un
modello decente, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che mi
volevo imporre una "mission impossible", almeno per quelle che sono le
mie capacità. Di seguito la fase di lavaggio in cui il MiG è stato "lavoraro" con una miscela di Bruno Van Dyck e Grigio di Payne e attende di essere ripulito. Una
volta ripulito il modello e constatato che sono riuscito a evidenziare
ancora meglio le grosse magagne, ho aggiunto il tubo di pitot della
Master (sprecato per cotanta ciofeca) e ho deciso di dichiararlo
concluso senza maggiori investimenti di tempo. Devo confessare la delusione per il risultato finale, perché lo considero un passo indietro rispetto alla mia
produzione, ma verrà meglio il prossimo.
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© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino
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MiG-29A "Fulcrum"
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