Savoia Marchetti S.M.73


 Dati Kit
ModelloSavoia Marchetti S.M. 73
Produttore, scala
  
Italeri + SEM Model, scala 1/72
  
 Cenni storici
SoggettoI-STAR, Numero di serie 30027
Forza, livreaAvio Linee Italiane
Luogo e periodoAeroporto di Rimini-Miramare, 20/07/1939
Cenni storici
Il Savoia-Marchetti S.M.73 era un trimotore progettato per i voli di linea, il cui prototipo volò per la prima volta il 4 giugno 1934 a Cameri. Si trattava di un velivolo robusto e versatile che prestò servizio fino al dopoguerra. Sulla base dello stesso progetto fu realizzato anche il bombardiere S.M.81 "Pipistrello".
L'aereo era un monoplano ad ala bassa e carrello fisso con struttura in tubi metallici con rivestimento in compensato e tela. I 18 passeggeri, disposti su due file di sedili singoli, potevano viaggiare con il comfort di un impianto di riscaldamento. I piloti erano affiancati e alle loro spalle avevano le postazioni del marconista e del motorista. I tre motori erano variabili in base all'ordine specifico di ogni compagnia, ma sempre radiali a 9 cilindri. Il velivolo mostrò prestazioni d'avanguardia per l'epoca e buone capacità di carico.
L'azienda ricevette ordini dalla compagnia belga Sabena, dalla cecoslovacca CSA e dalle italiane Ala Littoria e Avio Linee Italiane. Purtroppo lo scoppio della guerra determinò la fine commerciale dell'aereo.
L'esemplare che mi appresto a riprodurre è quello immatricolato I-STAR che fu protagonista del volo notturno inaugurale della linea Miramare-Linate (Rimini-Milano) operata dalle Avio Linee Italiane.
Vorrei dedicare questo modello a due amici che ho avuto la fortuna di conoscere e che ci hanno lasciati troppo presto: Fabrizio Catalano, grande esperto dell'aeronautica di quel periodo e produttore del kit di conversione per questo velivolo, e Pierpaolo Maglio, amico molto legato all'aeroporto di Rimini-Miramare a cui ha dedicato tanta passione e ricerca storica, fino a pubblicare nel 2023 il libro "100 anni di Aeronautica a Rimini 1916-2016".

 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da scatola con autocostruzioni
ColorazioneColori acrilici ad aerografo e lavaggio a pennello
TempisticheDicembre 2024 - 
Ambientazione
  
  
 Note
Partecipare alla Campagna "Regno d'Italia" di Modellismo Più.
  
 Foto del soggetto originale




 W.I.P. - La costruzione del modello

Per realizzare questa nuova impresa sono necessari due kit. Quello di base è l'Italeri 1283 "SM.81 Pipistrello" (stampo 2009) e la conversione SEM Model 72804 "S.M.73" (resina del 2016), di cui sono fortunato possessore. 


A un primo rapido esame, il kit Italeri sembra offrire stampate pulite e di buona qualità. Chiaramente non utilizzerò la fusoliera, il timone e i piani di coda, che saranno sostituiti con quelli del kit di conversione e dettaglio.






Il set di dettaglio per la conversione a S.M.73 di SEM Model rispecchia la qualità che contraddistingueva ogni produzione dell'amico Fabrizio Catalano. Scatola robusta e perfettamente dimensionata per ospitare le resine, le fotoincisioni, i trasparenti in acetato, le decal e perfino i guanti in lattice e la mascherina per maneggiare il tutto in sicurezza, 









Iniziando a studiare gli interni, la prima sorpresa è che i pianali in resina nel tempo si sono incurvati e quindi vanno raddrizzati per poterli incollare un po' più agevolmente alle semifusoliere. Quindi li ho messi in trazione e l convincerò con il phon.

Nel frattempo ho cercato informazioni e mi sembra di capire che il colore più plausibile per l'epoca e per l'uso possa essere il grigio azzurro chiaro.

Nel frattempo ho iniziato a mettere mano alla resina, liberando i finestrini dalla pellicola di resina e lisciandoli per bene con limette bagnate.

Ho controllato preventivamente anche come si accoppiano le semifusoliere, per non avere sorprese, e ho sistemato un po' la cosa. Tutto sommato, non dovrebbe essere necessario tanto stucco.

 Credo che dovrò fare anche delle prove con i trasparenti, perché non ho capito come vadano gestiti, assieme alle cornici fotoincise dei finestrini.

Poi ho iniziato a lavorare sulla plastica degli interni proveniente dal kit Italeri, dove ho dovuto staccare dal pianale i supporti dei sedili e la consolle centrale, che installerò sul pianale in resina.
Contrariamente a ciò che pensavo per il colore grigio degli interni, dopo essermi confrontato con gli amici Pier Luigi Moncalvo, Riccardo Trotta e Roberto Andervill (grazie a tutti e tre per l'amicizia e la consulenza), ho deciso di optare per un nocciola-beige chiaro. Dopo aver riprodotto "alla buona" le cinture dei due sedili, mi sono accorto che tra le fotoincisioni offerte nel kit SEM Model ci sono anche delle splendide cinture ... pazienza, le utilizzerò per un futuro modello dove saranno più visibili e apprezzate.


Ora dovrò pensare a come affrontare il montaggio dei finestrini, che mi sembra alquanto complesso. Infatti, sono forniti i trasparenti in acetato preinciso (che vanno tutti ritagliati) e le cornici dei finestrini in foto-incisione. Essendo i trasparenti perfettamente dimensionati con le aperture, mentre le cornici sono leggermente più ampie, ma con luce più ridotta, credo che la soluzione migliore sia incollare le cornici in posizione, per poi posizionare i trasparenti dall'interno, fissandoli sempre con la stessa colla. Ciano acrilica o vinilica lo deciderò, ma comunque non sarà una passeggiata.


Primo passo separare le cornici, belle e robuste, dalla materozza, limando per bene i moncherini dei supporti che, per tanto che si stia vicino, restano sempre.
Ho dato una bella lisciata a tutta la superficie con carta abrasiva fina e tanta acqua (per evitare di respirare polvere di resina), perché la finitura della fusoliera non era sufficientemente liscia. Poi ho ridotto notevolmente lo spessore del portellone sotto alla cabina di pilotaggio, che era inspiegabilmente in grande rilievo. Infine ho incollato tutte le 18 cornici. Nel farlo, ho capito che il buon Fabrizio aveva optato per questa costosa soluzione in quanto i fori dei finestrini non sono proprio precisi e quindi queste cornici danno maggiore precisione e consentiranno di posizionare i trasparenti in modo ottimizzato.









© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino