Alfa Romeo Giulia Sprint GTA

 Dati Kit
ModelloAlfa Romeo Giulia Sprint GTA
Produttore, scala
  
Tamiya, scala 1/24
  
 Cenni storici
SoggettoGiulia Sprint GTA Stradale
Forza, livreaRosso Alfa Romeo
Luogo e periodoItalia, 1965
Cenni storici
L’Alfa Romeo Giulia Sprint GTA (Gran Turismo Alleggerita) fu presentata al salone di Amsterdam nel 1965 quale versione alleggerita e potenziata della Giulia Sprint GT per competere nel nuovo Challenge Europeo Turismo. Esternamente l’auto era pressoché uguale e gli elementi caratteristici che la facevano distinguere alla prima occhiata, erano i triangoli bianchi con il quadrifoglio sui parafanghi anteriori, le maniglie delle portiere, costituite da un pulsante e da una semplice maniglia sporgente e i cerchi ruota in magnesio Campagnolo. La GTA aveva la carrozzeria in “peraluman 25” (una lega di alluminio, magnesio, manganese, rame e zinco) da 1,2 millimetri rivettata alla stessa ossatura in acciaio della Sprint GT e diversi componenti meccanici erano realizzati in magnesio. I vetri laterali e il lunotto posteriore erano stati sostituiti con elementi in plexiglas. Il risultato fu un alleggerimento superiore ai 200 Kg rispetto alla versione Sprint GT, con un peso totale che nelle versioni preparate si aggirava intorno ai 700 Kg. Il motore rimase il classico bialbero da 1560 cc a doppia accensione dotato di carburatori maggiorati Weber DCOE 45, in grado di sviluppare più di 160 CV. Per migliorare la tenuta di strada, il centro di rollio venne abbassato grazie all’adozione di una sospensione posteriore modificata con un dispositivo soprannominato “slittone”. Il debutto avvenne alla 1000 Km di Monza del 1965 con due vetture iscritte nella categoria prototipi, in attesa dell’omologazione nella classe turismo, che arrivò nel maggio del 1965 con decorrenza da agosto. Nel 1966 e 1967 l’Alfa Romeo Giulia Sprint GTA conquistò il Challenge Europeo Turismo, sia Marche che Piloti, con Andrea de Adamich e nel 1969 fu Campione d’Europa Turismo II Divisione con Spartaco Dini, oltre ad ottenere innumerevoli altre vittorie in ambito nazionale e internazionale. 

 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da scatola
ColorazioneColori acrilici ad aerografo
TempisticheMaggio 2025 - 
Ambientazione
  
  
 Note
Partecipa alla Campagna "Tamiya" 2025 di Modellismo Più.
  
 Foto del soggetto originale



 W.I.P. - La costruzione del modello


Il kit che utilizzerò per realizzare questo mezzo è il Tamiya 24188 il cui stampo risale al 1997. 
La scatola si presenta con una bella grafica e, una volta aperta, si scopre il contenuto ben impacchettato e ricco. Come quasi sempre nel caso di veicolo civili, la carrozzeria e i vari componenti sono stampati in colori diversi, per soddisfare anche i modellisti alle prime armi, che così potrebbero potenzialmente realizzare un modello senza necessità di colorazione.
Una cosa che ho notato dopo i primi interventi di pulizia dei pezzi è che le plastiche sono diverse tra un colore e l'altro, con quelle grigie molto più morbide rispetto a quelle rosse, che sono più vetrose.



Ho preso confidenza con il kit partendo dal montaggio del motore, come da istruzioni Tamiya.
Inoltre, ho iniziato il trattamento del telaio e della carrozzeria.
Il primo passaggio è stato la base con il primer, che poi ho lisciato per bene con tela abrasiva da 8000 (foto sotto a sinistra).
Poi una passata rapida di bianco Vallejo, che a sua volta sarà lisciato per bene (foto sotto a destra).


Per la scelta del colore, probabilmente ci sarebbe da discutere all'infinito sul "Rosso Alfa Romeo" e sulle sue molte varianti negli anni. Io ho pensato di risolvere il dilemma acquistando lo scorso anno il primo fascicolo della collana DeAgostini Alfa Giulia Sprint GTA 1/8, che offriva la presentazione, la storia e il primo pezzo del modello che, essendo stato sviluppato in collaborazione con Alfa Romeo, immaginavo dovesse essere del colore giusto. Non contento, da molti mesi tengo in auto il pezzo, sperando di incrociare un'Alfa Romeo dell'epoca. Fortuna vuole che a fine marzo, in un parcheggio a Voltri (GE) mi sono imbattuto in una bella GTA in perfette condizioni e ho potuto confermare la corrispondenza del colore.
In aprile a Novegro, sempre con il mio campione, ho trovato un rosso corrispondente nel Carmine Red Vallejo 70.908.
Nonostante il colore sembrasse molto somigliante al Rosso Alfa, una volta steso non mi convinceva affatto. Infatti, risultava troppo chiaro e il risultato non cambiava nemmeno con la stesura della finitura lucida, che solitamente tende a scurire.
Quindi ho provato ad addizionare una punta di blu e, dopo 7-8 passaggi ho trovato la tinta che mi soddisfa abbastanza.


Ho deciso che la vettura sarà esposta con il cofano chiuso, per salvaguardarne la linea. Tuttavia, montando il motore ho notato degli ottimi dettagli e quindi ho deciso di valorizzarlo ulteriormente con ulteriori particolari.


Poi ho recuperato delle foto della versione da corsa e non me la sono proprio sentita di inserire un 1.600 stradale nella vettura con cui Andrea de Adamich si laureò Campione Europeo. 
La modifica più evidente è data dalla rimozione del filtro dell'aria e del grosso tubo che lo collega al collettore di aspirazione passando sopra al motore. Infatti, da quanto ho capito, nella versione corsaiola l'aspirazione dell'aria veniva direttamente da un condotto che aspirava dalla griglia frontale, di fianco al radiatore. Quindi ho eliminato i pezzi non più utilizzati e modificato il coperchio del collettore di aspirazione, a cui dovrò aggiungere un tubo nella parte frontale.
Pio ho iniziato il paziente lavoro di aggiunta dei cavi che collegano lo spinterogeno alla testata del motore, oltre ad altre varie tubazioni.


Chiaramente questi dettagli cambiano molto il colpo d'occhio, che dovrebbe migliorare ulteriormente una volta dipinti i dettagli e applicato un lavaggio a olio. Ma farò questo una volta inserito il motore nel vano.




Nel frattempo ho iniziato le prove a secco per capire le modifiche da apportare nel sottoscocca, che da scatola si presenta con lo scarico in configurazione stradale. 


L'unica cosa che si noterà a modello finito è lo scarico, che nella versione da corsa era laterale e in pratica usciva sulla sinistra, prima della ruota posteriore. Qui sotto una foto d'epoca e il dettaglio preso da una vettura restaurata.


Innanzitutto sono partito con una misurazione molto accurata del kit, per poter progettare il nuovo scarico in modo da sfruttare i tubi di scarico del modello, adattandoli alla versione da corsa. Quindi ho progettato il nuovo scarico da corsa, che verrà stampato in resina.


Quindi ho iniziato a tagliare il lungo tubo di scarico, mantenendo solo il raccordo dei due tubi che arrivano dal motore.











© Michele Raus | Club Modellismo Più Trentino