Sikorsky HSS-1 "Seabat"


 Dati Kit
ModelloSikorsky SH-34 (HSS-1) "Seabat"    
Produttore, scala
  
Italeri, scala 1/72, 77 pezzi
  
 Cenni storici
Soggetto21 MM80163 - 1° Gruppo Elicotteri Marina Militare
Forza, livreaMarina Militare Italiana - Blu celeste ad alta brillantezza FS35250
Luogo e periodoCatania, 1959
Cenni storici

Il Sikorsky HSS-1 (o S-58, o SH-34G) era un elicottero da trasporto prodotto dalla statunitense Sikorsky Aircraft Corporation negli anni cinquanta e rimasto in servizio attivo sino alla fine degli anni settanta. L'S-58 fu un cavallo vincente della casa americana negli anni Cinquanta e diede prove evidenti delle sue capacità nel conflitto vietnamita. La caratteristica maggiormente apprezzata dai piloti fu la capacità del mezzo a mantenere automaticamente l’hovering. La Marina Militare ordinò i primi HSS-1 in vista dell'entrata in servizio dei primi due incrociatori portaelicotteri classe “Doria”. I primi due Seabat furono consegnati a Catania Fontanarossa presso il 1° Gruppo Elicotteri Marina Militare, seguiti da altri 11 HSS-1N negli anni successivi. Il soggetto realizzato è il primo Seabat consegnato, nella prima livrea del 1959 in blu ad alta brillantezza e il codice "21" solo sulle fiancate.

  
 Realizzazione
ProduzioneRealizzato da scatola con autocostruzioni (cinture, accessori, decal)
ColorazioneColori acrilici ad aerografo e pennello, invecchiamento ad olio
Tempistichegennaio-marzo 2016
Ambientazione
  

  
 Note
Ha partecipato alla campagna di Modellismo Più 2016 "La Rinascita delle Forze Armate Italiane"
  
 Foto del soggetto originale


 W.I.P. - La costruzione del modello

Il kit che utilizzerò per realizzare questo mio nuovo elicottero è il noto Italeri in scala 1:72. Ho apprezzato molto che nelle stampate ci sia la possibilità di realizzare sia la prima versione, con lo scarico basso, sia le successive, che presentano i tre scarichi in posizione più alta alla sinistra del muso. Anche per i carrelli sono disponibili due alternative. 


Per partecipare alla campagna M+, che prevede solo i soggetti utilizzati dalle nostre FF.AA. tra il 1945 e il 1959, l'unica livrea che posso applicare è quella in "Blu celeste ad alta brillantezza". Infatti nel 1959 furono utilizzati solo due esemplari del Seabat, che avevano la colorazione come si vede da questo profilo e da una delle poche foto, che ritrae uno dei primi voli di questo elicottero (manca ancora la coccarda con l'ancora sulla coda)


La cabina di pilotaggio offerta dal kit ha un buon dettaglio e per i miei gusti che è più che sufficiente a fare una buona impressione attraverso le vetrate che la circonderanno. Questa volta ho deciso di tenere per buone le cinture stampate con i sedili, anziché autocostruirmene di nuove. Il fondo grigio lo ho dato ad aerografo e tutto il resto è fatto chiaramente a pennello. Alla fine ho applicato un lavaggio a olio e un drybrush sugli spigoli per dare un po' di movimento al tutto ed evidenziare le forme. Alla fine ho aggiunto delle goccioline di future sui cruscotti e sulle spie rosse.
Questo il risultato, prima di inserire il tutto nel guscio.

Ho poi inserito il cockpit al suo posto e devo dire che il kit è fatto abbastanza bene e non ho avuto particolari problemi di accoppiamento dei pezzi. Prima di chiudere le semifusoliere ho disegnato le guarnizioni all'interno dei vetri, che poi ho "futurizzato" per preservarne la trasparenza. Alla fine ho incollato il musone al suo posto, cercando di effettuare un montaggio più pulito possibile, per ridurre al minimo le stuccature e la successiva carteggiatura, delicatissima su questo soggetto.


Ho chiuso tutto, stuccato dove serviva e mascherato la vetrata per iniziare con un primer e verificare le problematiche. Infatti con queste stampate blu scuro risulta abbastanza difficile scovare i difetti. Il kit Italeri è complessivamente buono e si monta senza troppe difficoltà. Il dettaglio è per me soddisfacente e spero che con il lavaggio finale si riescano a rappresentare in modo decente anche le grandi grate sul muso. Ho aggiunto solo alcuni dettagli, che saltano abbastanza all'occhio perché di colore diverso.


Dopo aver 'primerizzato' l'elicottero e corretto alcuni difetti che con il blu scuro non si vedevano, sono passato al preshading. Ho pensato di usare un blu molto scuro e ho scelto il "non specular navy blue" che ho preso da poco per un Corsair; però ho scoperto che tira più al verde che al blu e questo mi ha molto stupito. Comunque sia, ora il Seabat si presenta così.


La ricerca del colore corretto non è semplice, perché sembra che il Federal Standard 35250 non sia nel catalogo di nessun produttore di colori. Con un grandissimo colpo di fortuna, frugando nella banca dei miei colori mi è saltato all'occhio il ModelMaster 4377 "Marine Blue". Ho fatto una prova e una volta applicato mi sembra che corrisponda perfettamente nella tonalità all'unica foto a colori disponibile.

La fase principale di verniciatura è conclusa. Il colore si è steso bene e, con molte velature molto diluite, sono riuscito a ottenere il grado di copertura voluto.


Il lavoro di applicazione delle decal è terminato. I grandi codici sulla fiancata erano un problema non indifferente, perché il carattere è molto fine e ho deciso di non ritagliare i numeri singolarmente come faccio di solito. Questo chiaramente espone al problema del silvering, sempre in agguato. Allora ho deciso di "preparare" la superficie con il Microscale Set, cosa che però implica di posizionare le decal perfettamente al primo colpo, perché poi non si spostano più.
E' andata bene! Solo una bollicina, presto eliminata con un incisione e l'ammorbidente Gunze.
Il supporto delle decal fornitemi dall'amico Kicco è finissimo e quasi non si vede.

Dopo l'applicazione delle decal il lavoro è stato abbastanza semplice.
Innanzitutto ho giocato un po' con il post-shading, cercando di schiarire leggermente le superfici superiori (effetto azimutale) e nello stesso tempo amalgamare le decal in modo che non risaltassero eccessivamente.
Poi sono passato alla fase successiva di lavaggio con olio (un miscuglio di grigio di payne e bruno van dyck) per dare una leggera visibilità alle pannellature e ai volumi e un po' di pigmento grigio sulle ruote.
Per quanto riguarda la finitura ho cercato di raggiungere un compromesso con un effetto satinato-lucido, dato che questi elicotteri erano molto probabilmente lucidi, ma non volevo un effetto specchio, specialmente in 1/72.
Le pale del rotore sono state dipinte con un grigio azzurro chiaro, schiarito con un post shading sulle diverse sezioni per dare un po' di movimento alla superficie uniforme.

Altro discorso va fatto per il rotore di coda, perché purtroppo nello stampo Italeri la direzione del bordo d'entrata delle pale è errata: quindi ho dovuto tagliare le 4 pale alla base e incollarle nella posizione corretta (come si nota nella foto). 

Il modello è imbasettato "alla buona" sull'ennesima tabella in plexiglass di recupero "ex-Microsoft", su cui hi attaccato una stampa su carta adesiva.
Fine delle chiacchiere ed ecco le foto del modello terminato.

L'ultimo obiettivo che mi ero preposto per questo modello era l'ambientazione in una foto reale.
L'operazione non è particolarmente complessa, ma necessita di alcuni accorgimenti e di un software di fotoritocco che possa gestire i livelli.
Innanzitutto è necessario scegliere una foto adeguata ad accogliere il modello, in questo caso una piazzola con vista sul mare.
Poi bisogna fotografare il modello da un punto di vista più simile possibile all'originale e con un'illuminazione compatibile con quella della foto reale in cui andrà inserito.
In seguito bisogna "ritagliare" il modello dalla sua foto e trasferirlo quindi nella foto dell'ambientazione, adattandone la dimensione per sistemarlo in modo corretto.
Chiaramente, come vale per le "modelle", questo sistema di fotoritocco si potrebbe prestare anche a "ritocchini" ai "modelli" e quindi è necessaria un'assoluta onestà, evitando di apportare modifiche o aggiustamenti alla grafica del modello (oltre ad essere disponibili a mostrare il modello dal vivo per eventuali verifiche).
Di seguito la foto ambientata e quella originale del modello




© Michele Raus | Club Modellismo Più Trento

Nessun commento:

Posta un commento